domenica 17 febbraio 2013

fenomenologia di una vittoria

Quest'anno mi interessava e non sono riuscito a seguirlo; il giorno seguente ne recuperavo i video in internet, ed era anche comodo, perché così mi sono visto solo le cose che mi interessavano (anche se le scoprivo in ritardo). Solo una sera, mentre scrivevo, avevo in sottofondo la diretta... Durante la finale ero anch'io su un palco e non ho potuto seguirla come avrei voluto, ma dietro le quinte mi hanno comunicato il verdetto: Mengoni ha vinto il Festival di Sanremo.
Elio e le Storie Tese secondi, terzi i Modà.
Ne sono rimasto davvero colpito: questa volta ci avevo creduto che qualcosa potesse cambiare.
Mi hanno risposto "ma è Sanremo, cosa pretendevi?".
Non so come mai ne sia rimasto così tanto ferito...
Forse perché ho deciso di concentrare le mie forze per le cose in cui credo... e mi sono ritrovato premiata una delle poche canzoni che mi era capitato di sentire in quella serata con la diretta e, seguendone il testo, avevo detto: "oddio, ma quante banalità!".

"L’amore non segue le logiche
ti toglie il respiro e non la sete.
Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini,
tornerò all’origine,
torno a te che sei per me
l’essenziale"

Ora. io non mi considero un poeta. E anche questo mio post (come tutti gli altri) non lo ritengo certo uno dei migliori passi della letteratura internazionale... Ma apprezzo la scrittura. E sono un ascoltatore. E in quello che mi viene detto non vi trovo nulla di interessante, né di stimolante.

Al mio rientro a casa, alcune risposte mi sono arrivate da Umberto Eco, e la sua Fenomenologia di Mike Bongiorno: in quelle poche e dilettevoli pagine, viene lucidamente spiegato che "la tv non offre, come ideale in cui immedesimarsi, il Superman ma l'everyman", e se in tv appare qualcuno di interessante, "il mito non nasce neppure; l'idolo non è costei, ma l'annunciatrice, e tra le annunciatrici la più amata e famosa sarà proprio quella che rappresenta meglio i caratteri medi".
Per questo non può vincere qualcosa di più sofisticato, strutturato e stratificato.
Vedo che altri si sorprendono e ne risentono come me - ma forse solo perché "chi si somiglia si piglia".
Per il resto, probabilmente viene percepito che qualcosa di diverso c'è, ma la quiete e l'abitudinarietà sono preferite (conservazione)(ma in questo caso a discapito dell'evoluzione).
E la mattina dopo ci si sveglia come se nulla fosse accaduto, come se fosse un giorno come il giorno prima... e il sole splende tiepidamente, e non ci si fa neanche caso.