martedì 25 settembre 2012

un alessio parenti e altri comici a New York

Inizialmente avevo pensato di chiudere il capitolo di "un alessio parenti a New York" in due post (non in uno solo perché troppi video lo avrebbero reso di difficile degustazione...), ma poi ho pensato che fosse il caso di soffermarsi sull'aspetto "essere comici a New York". Perché magari a qualcuno (principalmente del settore) interessa.
Hai visto mai che in questo blog possano comparire anche articoli di una certa utilità...

Per una casualità è successo che non fossi l'unico comico italiano (mi si può considerare tale?) ad aver deciso di passare agosto nella Grande Mela.
Il primo compagno di palchi che mi sono ritrovato lì è stato Antonello Taurino:


Antonello è una persona che si dà parecchio da fare, ed è anche un attore di quelli che non smettono di studiare, infatti era a New York per seguire un corso di recitazione e, nel "tempo libero", si passava da un open-mic all'altro insieme...
Poi, sempre senza esserci accordati sul fare le vacanze insieme, è passato dalle strade e dai palchi newyorkesi anche Andrea Sambucco, col quale, tra una cupcake e l'altra, abbiamo trovato il tempo di aggiornare qualche pagina della storia del cinema:


Di Andrea cosa posso aggiungere? E' una meravigliosa macchina comica, e una delle persone che mi fa più ridere.
Bene, e un po' di pubblicità agli amici/colleghi l'abbiamo fatta.
Ma torniamo al motivo di un post separato su noi comici a New York: com'è essere o tentare di fare il comedian laggiù?
Essere un comedian a New York è facile ma anche molto complicato: tutto in quella città è spettacolarizzato, quindi tutti vogliono fare spettacolo. Le possibilità vengono date, perché in America sono aperti a tutti, poi però, proprio perché sono in tanti a fare qualunque cosa, dal fare le cose al farle a un certo livello ci passa un pochetto...
Di comedy club (o anche locali in genere) che fanno serate di open-mic (ovvero in cui c'è il microfono aperto per chi vuole provare ad esibirsi davanti a un pubblico) ce ne sono molti. Tendenzialmente chiedono di fare 5 minuti a persona. C'è da prenotarsi via e-mail e, se si viene scelti, si viene messi in scaletta e ci si può esibire.
Altrimenti ci si può presentare direttamente lì (in quasi tutti gli open-mic) e inserirsi nella lista dei "walk-ins" e, se c'è posto e tempo, fanno salire anche te.
In alcuni club si usa anche darsi un feedback tra comici dopo l'esibizione.
Poi c'è la parte che io, personalmente, trovo dolente: in alcuni open-mic, per esibirsi bisogna pagare.
In altri ancora, non solo c'è da pagare, ma anche da portare pubblico, che pagherà a sua volta. Per questo in giro per le strade, in mezzo a mille volantinanti, alcuni vi inviteranno a vedere uno spettacolo di comedy quella sera: c'è la probabilità che quel promoter sia un aspirante comico, che nello show che vi sta proponendo vorrebbe avere la possibilità di provare le sue battute...
Da quel livello all'esibirsi in posti prestigiosi e retribuiti, o addirittura in televisione, pare ci siano ovviamente delle segnalazioni, come qui. Pare che anche per alcune "audition" ti chiedano di portare pubblico... Altre volte pare basti avere buone parole di professionisti e buon materiale video... Insomma, è un lavoro che richiede anni di fatiche, un po' come (certe volte) qua.

Essere o tentare di fare i comici non è mai semplice. E New York io lo collego un po' a questo, da prima di andarci... Perciò ho pensato di concludere questa serie di video, in questo posto...


Quasi nessuno coglie questa citazione (che davvero per me vuol dire molto), forse perché non è in bianco e nero...

mercoledì 19 settembre 2012

un alessio parenti a New York (filmografia parziale)

Proseguiamo il mio diario sul diario newyorkese.
Siccome mettere tutti i video in un unico post mi sembrava troppo, ho pensato di dividerli. Come? Beh, secondo i vari storici cinematografici, la produzione parentiana (o parentela?) di questo periodo si divide in due: quella vacanziera, di primo approccio alla città, e quella di permanenza in essa, ovvero successiva all'ambientamento, in cui l'autore prova a vivere nella Grande Mela e darsi da fare.
E proprio lì riprendiamo:


Ebbene sì: pure se in vacanza, siccome non stacco mai (anzi), mi sono messo a fare stand-up pure a New York!
Essere un comedian a New York non è semplice, le difficoltà dunque non sono poche, prima tra tutte, ovviamente, la lingua:


Dal sordo, al (cinema) muto:


Lo so, questo video è magari quello di cui vi frega di meno... Però per me Chaplin significa molto e l'anteprima del musical (interpretato dal qui sopra Rob McClure) mi è piaciuta (mi sono commosso per circa 2/3 dello spettacolo...), quindi mi faceva piacere condividere con voi questo piccolo spaccato di vita reale, di un piccolo alessio parenti emozionato...
Insomma, troppe emozioni, mi occorre una vacanza dalla vacanza:


Nulla, nel tranquillo New Jersey non ci posso stare... Rientro quindi nella caotica New York, dove non posso che notare le belle ragazze (strano per me, eh?):


Dopo la delusione sentimentale (fosse la prima...), non mi resta che dedicarmi ad altre bellezze della città...


Qua facciamo un'altra pausa.
Un po' perché ci sono già abbastanza video, e un po' perché devo trovare un modo per scendere dall'Empire...

lunedì 10 settembre 2012

il filmino delle vacanze

Come al solito scrivo in ritardo, a cose già avvenute e a vacanze già terminate...
Per le tre/quattro persone che possono essere interessate, ho aperto un nuovo canale YouTube.
C'è quello per le cose un po' più compiute e "ragionate", questo qui, e ora è nato pure quest'altro, che invece è un videoblog, insomma, una specie di videodiario, quindi più d'impulso.
Ma andiamo con ordine.

Avevo 'sto biglietto per New York, e questo secondo biglietto per il rientro da New York... E le date stampate sopra erano piuttosto lontane l'una dall'altra... Così mi sono fatto dei programmi per riempire il mio soggiorno lì.
Poi ho pensato: perché intanto non condividere ciò che mi succede? Visto che sto là per così tanto tempo, avrò pure dei momenti per girare qualcosa...
Così ecco che parte tutto:


...ed ecco poi che parto anch'io:


Per fortuna sopravvivo e atterro nella Grande Mela.
Prima di agosto sono andato a Londra. Il tempo era pessimo: pioveva praticamente tutti i giorni e faceva molto freddo. Dall'Italia invece ricevevo notizie di alte temperature, ma appena sono tornato, sperando di scaldarmi, sono stato accolto da una tempesta.
Mi regalo dunque qualche giorno di mare, pur di perdere il mio "color obitorio", e, non appena posteggio nel caloroso Salento, piove.
Dopo tutto questo, atterro a New York e il primo giorno mi accoglie così:


Per fortuna poi passa e io posso cominciare a godermi la città, che è davvero una meraviglia, e lo sono anche gli abitanti!


Un alessio parenti a New York... è solo l'inizio!