domenica 26 dicembre 2010

Natale 2010 - detto anche "il mio 26esimo compleanno"

Ebbene sì, sono nato a Natale.

Dopo questa frase mi verrebbe da aggiungerne anche altre, ma l'ho già fatto per un pezzo, quindi ne riparliamo a teatro...
“E allora cosa scrivi a fare?”, scrivo perché c'ho qualche minuto libero, ok?
Nonostante per me il Natale sia il giorno più noioso dell'anno, ogni tanto mi riserva qualche sorpresa.
Quest'anno è stata la torta:

...e sono 26

I miei hanno voluto farmi questa sorpresa. Quando l'ho vista ammetto che sono riusciti a farmi ridere.
Nonna si è commossa.

ho dovuto farmi forza per riuscire ad affettarmi...

Ho dato le fette dicendo: "prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi...".

mi è rimasta la testa...

Regali: non parliamone.

Nonostante io condivida il giorno del mio compleanno con una Persona “lievemente” più importante di me... in molti si sono ricordati di farmi gli auguri, e questo mi ha ovviamente fatto mooolto piacere! (e commosso...)(nella mia famiglia siamo sensibili, eh?)
Mi piacerebbe ringraziare tutti di persona con un abbraccio... ma siccome siete davvero tanti, e questo mi porterebbe a un gran dolore ai deltoidi, per ora metto qua un video.


(ok, è quello che avevo fatto per gli auguri dell'anno scorso... però shhh, non ditelo a quelli che non se ne sono accorti!)(ora vediamo cosa mi invento... ma intanto beccatevi questo)
Cià, già che son dietro a metter video, vi rigiro pure la puntata natalizia di Vincenzo!


Se poi volete altre mie foto natalizie, ne ho messa qualcuna pure in questo album qua...

Che altro dire? Un post bello farcito, eh? Massì, a Natale si abbonda! Volete che ci metta altri canditi?
Ammetto che a me questa giornata mette un po' di depressione... ma sono una persona fortunata: il mio compleanno dura un giorno solo!

martedì 14 dicembre 2010

venerdì 10 dicembre 2010

ma sono io?

L'ho già detto in uno status di facebook, ma siccome sono uno a cui non piace ripetersi, lo scriverò anche qui.
Andiamo con ordine:
poco più di un annetto fa (10 novembre 2009... nel caso qualcuno volesse festeggiare con me i vari anniversari), per fortune varie, comincia ad andare in video alle Iene un personaggio chiamato L'Appoggiatore. Guarda caso, questo personaggio sono io con una parrucca bionda (e una conchiglia).

L'Appoggiatore

Prima di allora non ero nessuno.
Ora rimango nessuno.
Ulisse ha crisi d'identità.
Succede che in Facebook, con mio grande piacere, cominciano a nascere dei gruppi per questo personaggio. (dopo le prime messe in onda ne avevamo contati almeno otto... Ora non sto più contando, quindi non saprei...)
Ora invece spuntano pure dei profili come di persone, che chiedono l'amicizia ai miei contatti (e mettono nelle loro info i miei veri dati).
Mi è stato consigliato di segnalarli, parlandomi di “furto d'identità”. Non sono certo di volerlo fare (anche perché non sono certo che l'identità sia mia: quello lì che appoggia c'ha i capelli a caschetto!).
Ciò che mi spiace è che questi falsi appoggiatori invitino ad andare per strada a molestare ignare persone. Questo non mi va. (son geloso!) (e la candid camera è una cosa differente)
E mi spiace che mia madre scriva a loro e non a me!
Quindi nulla, tutto questo solo per dirvi che se volete avere a che fare con il vero me stesso (senza entrare in discorsi psicanalitici)(vostri più che altro: sareste dei folli a voler avere a che fare con me!), io ho un solo profilo in fb, che è questo!
O almeno credo... perché tutto questo vedere la mia faccia che dice parole non mie comincia a portarmi delle crisi d'identità...

Per fortuna la stampa mi aiuta a chiarirmi le idee:

Valerio (Parenti con Valeria) Marini - dalla rivista Diva e Donna

Beh, quindi io non c'entro, eh! Se la Marini vuole prendersela con qualcuno, che se la prenda con Valerio!
(forse questo Valerio Parenti è uno dei creatori di quei falsi profili...)


Ma devo ammettere che, ogni tanto, anch'io mi tolgo i miei sfizi...

bellino con la Bellucci - dalla rivista Top

martedì 7 dicembre 2010

facce che faccio mentre faccio

facce che faccio mentre faccio
affaccendato a fare facce

Quanto tempo mi fanno perdere i social network?
Seguirli è un lavoro! (dovrei pagare una scimmia per farlo al posto mio...)(so che sarebbe meglio un essere umano, che magari fa proprio questo di mestiere, però pare che le scimmie siano più a buon mercato...)
Anche perché mi metto sotto coi miei reali doveri, ma poi mi perdo via nel web e mi ritrovo che è notte.
Ricordatemi di chiudermi in una stanza insonorizzata e asettica qualsiasi lavoro io debba fare...

(vedi ad esempio ora, che sono le 4 di mattina e son qua a scrivere questo post... mentre invece potrei fare qualcosa di molto più utile per l'umanità: dormire...)

domenica 5 dicembre 2010

cose che capitano



Potreste pensare che siano storie di vita vissuta...
beh...
a questo disegno è capitato davvero!

sabato 4 dicembre 2010

insoddisfatto

una delle mie vignette preferite del mondo (dal New Yorker)

C'era questa talpa che voleva essere una ballerina. Passava tutto il giorno a scavare sotto terra, ma il suo sogno era quello di volteggiare sulle punte.
Certo, non aveva mai visto un balletto (era cieca!), però intuiva che le sarebbe piaciuto e che sarebbe stata molto brava.
Ogni tanto provava a fare qualche passo nelle sue gallerie, ma erano troppo strette e non venivano un granché. (Infatti nessuno dei suoi amici vermicelli l'applaudiva)(forse anche perché i vermi non hanno le mani...)
Così era insoddisfatta.
I vermi che sbucavano nelle sue gallerie la rimproveravano per la sua insoddisfazione: avrebbe dovuto essere felice di ciò che era! Insomma, sapeva scavare delle ottime gallerie, e distruggeva benissimo i raccolti! Ce ne fosse di gente così...!
Ma lei continuava a scavare gallerie solo perché sognava un giorno di diventare una ballerina.
Scava e scava, un bel dì arrivò in un enorme teatro. Approfittando di essere davanti a un'enorme platea, si esibì nel suo balletto più riuscito. Fece un'esibizione davvero intensa e commovente.
Ma non la vide nessuno, perché la platea era vuota. Ma nemmeno lei vide che la platea era vuota, perché era cieca.
Uscì soddisfatta dal teatro, questa volta non più sotto terra, ma alla luce del sole, orgogliosa di quello che era, passeggiava a testa alta per le strade.
E venne investita da un'auto.

Qual è la morale di questa storia, vi chiederete? Che è meglio fare attenzione quando si attraversa la strada.