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| una delle mie vignette preferite del mondo (dal New Yorker) |
C'era questa talpa che voleva essere una ballerina. Passava tutto il giorno a scavare sotto terra, ma il suo sogno era quello di volteggiare sulle punte.
Certo, non aveva mai visto un balletto (era cieca!), però intuiva che le sarebbe piaciuto e che sarebbe stata molto brava.
Ogni tanto provava a fare qualche passo nelle sue gallerie, ma erano troppo strette e non venivano un granché. (Infatti nessuno dei suoi amici vermicelli l'applaudiva)(forse anche perché i vermi non hanno le mani...)
Così era insoddisfatta.
I vermi che sbucavano nelle sue gallerie la rimproveravano per la sua insoddisfazione: avrebbe dovuto essere felice di ciò che era! Insomma, sapeva scavare delle ottime gallerie, e distruggeva benissimo i raccolti! Ce ne fosse di gente così...!
Ma lei continuava a scavare gallerie solo perché sognava un giorno di diventare una ballerina.
Scava e scava, un bel dì arrivò in un enorme teatro. Approfittando di essere davanti a un'enorme platea, si esibì nel suo balletto più riuscito. Fece un'esibizione davvero intensa e commovente.
Ma non la vide nessuno, perché la platea era vuota. Ma nemmeno lei vide che la platea era vuota, perché era cieca.
Uscì soddisfatta dal teatro, questa volta non più sotto terra, ma alla luce del sole, orgogliosa di quello che era, passeggiava a testa alta per le strade.
E venne investita da un'auto.
Qual è la morale di questa storia, vi chiederete? Che è meglio fare attenzione quando si attraversa la strada.

Bella, con un finale tragicomico...però profonda...quanto la galleria! Credo che l'insoddisfazione faccia parte della nostra natura...così come i limiti, purtroppo!
RispondiEliminaeh già... le mie storie finiscono un po' sempre così... (meglio non diventare mai un mio personaggio...)
RispondiEliminase fossimo soddisfatti non cercheremmo di superare i nostri limiti. sarebbe quindi tutto piuttosto noioso...